l'appuntamento alle 09.00 a porto ercole.. in mezzo ai pescherecci
ormeggiato il gommone utilizzato e una dozzina di sub che si
affaccendano a preparare attrezzature e caricare stage sul natante.
Tutto è a bordo e nonostante lo zelo di un finanziere di ronda il sabato
mattina, avendo tutto in regola, si parte alla volta di Giannutri. Il
mare è buono e la planata del gommone è dolce, mantenendo una buona
velocità di crociera. In breve siamo a Cala Maestra, a bordo c'è
collaborazione e in pochi minuti siamo ormeggiati fra la costa e il
relitto. Si cala in acqua la sagola con le bombole di emergenza e poi
ognuno prepara una cima con le sue stage da clippare per riprenderle non
appena in acqua.
Indosso il 20+20, mi sistemo l'imbraco e, anticipato da Triky, con una
capovolta sono in acqua.
Mentre gli altri si susseguono nel loro ingresso in acqua, mi dirigo
verso le stage e inizio a clipparmele sull'imbraco, il 50/20
rigorosamente addosso, a sinistra e le altre tutte sul maniglione.
l'articolo pubblicato su "SUB"
Dopo gli ultimi controlli siamo pronti e inizia l'immersione. Il Nasim è
poco più avanti e man mano che ci avviciniamo inizia a delinearsi la
sagoma scura del relitto che si staglia sullo sfondo azzurro-grigiastro
di un mare con una non ottima visibilità. Il contatto è con il centro
del relitto e ci si dirige verso la poppa, dovo ci sono le scalette di
accesso per le zone interne. In coppia siamo Triky ed io e dopo un breve
cenno d'intesa si scivola in quelle scalette ormai posizionate in
maniera trasversale a causa dell'assetto coricato su un lato che il
Nasim ha da quando riposa sul fondo sabbioso di Giannutri.
Le scale terminano in un portello aperto che da accesso ad una specie di
disimpegno all'interno del quale ruotando di 180° ci si trova di fronte
ad un nuovo portello di accesso alla zona bagni, la visione è surreale,
il pavimento è trasversale sulla nostra destra e la posizione dei
sanitari è, a causa della posizione del relitto, ruotata di 90° rispetto
al normale.. progrediamo ancora più avanti nella stessa direzione, fino
a che ci troviamo in una zona dove il crollo dei materiali di
rivestimento delle pareti ci impedisce di proseguire, si fa dietrofront
e il percorso è a ritroso, l'interno è pieno di gamberetti ed in mezzo a
loro fa capolino un grosso grongo. La via d'uscita è leggermente
oscurata dalla sospensione provocata da noi stessi, Triky va avanti ma
io mi attardo ancora un po', provo a vedere se uno dei rubinetti sul
lavandino si apre ancora, ovviamente è “inchiodato” e sorrido fra me e
me con l'erogatore in bocca.. riprendo ad andare avanti, poi imbocco il
primo portello, mi giro, scendo mezzo metro e il secondo portello mi
porta sulle scalette che danno al ponte esterno. Appena fuori c'è Marco
che mi sfareggia l'ok, al quale rispondo prontamente. Il tempo di
raggiungere un nuovo ingresso e mi infilo di nuovo nel relitto quasi in
contemporanea con Triky, mentre Marco e Maurizio si dirigono poco più
avanti.. dopo il percorso di accesso siamo nel ponte di comando e la
visione è molto suggestiva, dall'interno la luce filtra dagli oblò
provocando una serie di “buchi azzurri” nel perimetro tutt'intorno. Non
resisto alla tentazione di affacciarmici e dopo aver dato un'occhiata al
di fuori, riprendo la perlustrazione interna.
Ho riparato da pochi giorni la muta e la sensazione di essere al caldo e
asciutto è piacevolmente gradita, siamo pressapoco al 30° minuto e so
che prima di tirar fuori la testa dall'acqua dovranno passare ancora più
di altre due ore.
Quando mi trovo nella zona di poppa sotto le eliche incontro Gigi,
Andrea Nam e il Cozzaro, scesi dopo di noi, ma che hanno pianificato una
tempo di fondo più breve, un cenno di saluto, l'immancabile ok con la
lampada e rimedio anche un paio di foto.
Il Nasim mi è familiare, è un relitto che conosco bene, eppure non è
un'immersione “noiosa”, tutt'altro, questa volta avendo più tempo a
disposizione posso permettermi di gustarne i dettagli, di visualizzarne
meglio le varie parti.. e addirittura mi rendo presto conto che un'ora
non basterà per girarlo tutto in maniera minuziosa.
Mi allontano un po' dal relitto per guardarlo nel suo insieme, è
bellissimo e rifletto sull'immersione: se avessi avuto il rebreather
certamente sarebbe stato più “semplice”, ma in C.A. c'è da fare i conti
con la riserva di gas ed i necessari cambi con le stage.. sono contento
della mia immersione, le stage al mio fianco mi garantiranno la via del
ritorno verso la superficie e la deco “mnemonic system” UTR sarà il
piano di risalita per una corretta desaturazione.
Di tanto in tanto controllo il manometro per vedere se i consumi
rientrano in quanto previsto, ed a parte i primi dieci minuti durante i
quali ritengo di aver sforato di un po’, il resto rientra in quanto
pianificato.
Al 48° incontro il gruppo di Mako ed insieme a loro mi dirigo verso la
parte di prua.
Il tempo è volato e un'occhiata agli strumenti mi dice che mancano pochi
istanti all'inizio della risalita, siamo al 58° ed ho giusto il tempo di
dare un'occhiata alla macchina “parcheggiata” alla destra della prua del
Nasim, la profondità è di -58,5m, proprio come avevo programmato, è li
che scatterà il 60° minuto, che arriva inesorabile, purtroppo è ora di
staccare.. a malincuore, ma sono pronto per la risalita, molto lenta già
dal fondo e con un deep stop previsto ai -45m, che eseguiamo
“sorvolando” il fondale sabbioso che ci separa dalla vicina costa di
Cala Maestra, dove proseguiremo con la fase di decompressione.
È vero il
tempo di fondo è finito, ma l'immersione, NON è FINITA! C'è ancora tutta
la parte più importante e impegnativa, la risalita, che in questo caso
si rivela un'altra immersione “nell'immersione”, infatti la parete della
costa è costellata di tane con aragoste e pesci d'ogni genere.. ma
l'attenzione è rivolta a quote e tempi.
Dopo circa due ore di immersione siamo sul fondo sotto il gommone, dal
quale penzolano le bombole di emergenza, che rimangono attaccate alla
cima inutilizzate, la programmazione delle scorte di gas che ci siamo
portati appresso è stata corretta e continuiamo in maniera
autosufficiente le fasi della decompressione. C'è ancora da fare molta
deco, durante la quale, ovviamente non mancano gli scambi di opinioni
sull'immersione e le scherzose smorfie di Triky.
Al 189° siamo fuori e sul gommone ci aspetta un the caldo ed un paio di
panini da sbranare in quattro morsi!!
I dati dell'immersione:
Profondità Max: 59m
Tempo di Fondo: 60'
Run Time totale: 189'
I Gas e le bombole:
-
Back
Gas: Bibo 20+20 13/60
-
Bail Out: S80 18/45
-
1 deco stage: S80 35/30
-
2 deco stage: S80 50/20
-
3 deco stage: S40 Oxygen
-
Ridondanza: S80 EAN 50
I Partecipanti:
-
Rolando Di Giorgio
-
Andrea Santiangeli
-
Marco Stefanoni
- Maurizio Pompeo
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1 ora di fondo sul NASIM (10/01/2009)
