Le operazione di preparazione del Rebreather Hammerhead.
Si preparano i reb, si
mettono in acqua le stage, si sputa nella
maschera, si indossa l'attrezzatura e con
l'acqua che arriva alla vita iniziamo le
procedure preimmersione.
Purtroppo il Busso
riscontra un'avaria alla valvola di immissione
della muta stagna, che gli porta via un
considerevole tempo per la riparazione.
Optiamo per scendere Milco ed io, il Busso si
aggrega ad un altro gruppo che scenderà più
tardi.
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Siamo pronti, sul fondo del laghetto, dopo
aver fatto il bubble check di routine e dopo
aver posizionato le stage con il bail-out
decompressivo si entra in grotta. L'ingresso è
piuttosto agevole, ha un’apertura piuttosto
ampia, appena dentro vedo Michele Lorenzini
che sta facendo delle foto: il modello di
turno è Marco Valenti, che posa sapientemente
in assetto di fronte alla parete di roccia. Ma
non posso attardarmi, Milco mi sfareggia e
proseguiamo seguendo il filo di Arianna.
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Il suolo della grotta è decisamente inclinato verso il
fondo, caratterizzato dalla presenza di grossi
ciottoli tondeggianti perfettamente levigati. In pochi
minuti siamo all'imboccatura del grande pozzo a -50
metri, la grotta cambia, diventa una stanza enorme,
qui depositiamo altre stage, pinneggiamo più avanti e
siamo sospesi sopra una venticinquina di metri di
acqua perfettamente trasparente! dai -50 al di sopra
del pozzo si vedono chiaramente i subacquei sul fondo
dello stesso, alla profondità di circa -75 metri!
Seguiamo la sagola ed in breve siamo lì: sul fondo del
pozzo, dove sulla sinistra si apre il passaggio verso
le viscere della terra...
Il tunnel sotterraneo allagato si snoda sotto i nostri
occhi variando forme e dimensioni durante il suo
percorso.. le pareti sono frastagliate..
Mentre proseguiamo controllo gli strumenti per
sincerarmi in merito al buon funzionamento del
Rebreather, tutto risponde perfettamente: la pPO2 è
quella impostata e le tre celle indicano valori
praticamente identici. Faccio un check del mio stato
psicofisico: tutto in ordine. Proseguo parallelo a
Milco, con il quale ci sfareggiamo l’OK con le lampade
subacquee.
...La sagola guida, il filo di Arianna, è in ottime
condizioni, è stato recentemente sistemato da Alberto
Cavedon in occasione di una sua immersione (ce lo
aveva detto all’EUDI); noi seguiamo la sagola fino al
punto in cui il tunnel spiana a circa -106 metri di
profondità! Milco mi fa cenno di iniziare il rientro,
gli chiedo di spettare un attimo, guardo un pò più in
là, faccio "il pieno" di sensazioni ed emozioni e
mentre controllo gli strumenti gli do l'OK per la
risalita. Il Suunto segna il 24° minuto, ma l'Handset
del rebreather segna il 16° minuto, infatti abbiamo
perso 8 minuti nel laghetto quando il Busso ha
rilevato il definitivo Ko della valvola sulla sua
muta. Siamo risaliti e riscesi ed il Suunto ha
registrato il tutto come fosse un'unica immersione,
mentre il reb ha ricominciato daccapo.
Dunque decidiamo di seguire il Run Time del Suunto,
visto che anche quello
di Milco dava lo stesso valore. Si inizia il
percorso a ritroso: ovviamente il colpo d’occhio
dell’ambiente è completamente diverso, le pareti che
caratterizzano la risalita, alle quali è ancorato il
filo di Arianna, ora ci si stagliano di fronte
imponenti e protese verso l’alto.
Facciamo Un Deep Stop a -80, setto la pPo2 e
proseguiamo percorrendo la galleria nel suo percorso
verso l’esterno, il fondo continua a risalire ma noi
siamo anche qualche metro al di sopra del fondo,
infatti è molto bello seguire la parete, ricca di
insenature ben levigate dallo scorrere dell’acqua nel
tempo… a -70 ci fermiamo un altro minuto.
Siamo alla base del grande pozzo e tenendo la sagola
guida alla nostra destra, seguiamo la parete fino
all’imboccatura a -50. Qui troviamo le stage che
avevamo lasciato all’andata, ognuno preleva le sue e
se le clippa addosso, io approfitto anche per
impostare la pPO2 su valori idonei alla
decompressione. Proseguiamo di tre metri in tre metri
rispettando quote e tempi deco concordati. Arrivati a
-36 inizio ad intravedere la “bocca di uscita”
dell’antro e ogni tanto vedo qualcuno transitarvi
davanti..
Dopo poco più di un’ora siamo all’uscita dalla grotta
sul fondo del laghetto, ma ci aspetta ancora una lunga
deco. Nel laghetto il tempo passa fra cambi quota,
incontri con gli altri sub che ci chiedono l’OK e
osservazione dei pesci presenti.
Quando sono a -9 metri alzo lo sguardo e mi soffermo
ad osservare la superficie dell’acqua: si riesce a
vedere chiaramente il paesaggio esterno: la parete di
roccia a strapiombo della montagna, gli alberi sul
ciglio che costeggia il percorso a piedi, le persone
sulla riva del lago… si vede tutto!!! È semplicemente
stupendo!
Ovviamente in questi minuti la mia mente ripercorre
l’immersione appena svolta, le sensazioni avute, la
profondità, la grotta, le pareti… attimi bellissimi
che ormai faranno parte per sempre dei miei ricordi
preferiti.
Dopo circa 120 minuti di Run-time siamo con la testa
fuori dall’acqua. Ci offrono un ottimo te caldo e
qualche biscotto. Un po’ di relax ed è ora di levare
le tende.
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