26 Gennaio 2008 - Immersione sulla Haven con Inspiration
Vision
La pianificazione inizia a prendere corpo una
settimana prima: al lago ripassiamo le procedure di immersione e di
emergenza col Rebreather Vision in vista dell’immersione sul relitto
della superpetroliera “Haven”.
Un paio di giorni prima della partenza prepariamo
i Reb, le bombole di ossigeno e diluente da installare on-board,
nonchè i bail-out previsti.
Il venerdì scorre via veloce fra la mattinata a
lavoro ed il viaggio in auto verso Arenzano..
Arrivato al porto ci attendono M e C , che ci
hanno preceduto e ci aiutano a scaricare le attrezzature e portarle
al diving.
Poi la cena con tutti i sub intervenuti per il
raduno/immersione del giorno dopo. Si finisce la serata in allegra
compagnia ed un sonno ristoratore all’hotel nei pressi del porto..
Il sabato ci sveglia una giornata piuttosto
serena con poche nuvole all’orizzonte.. il tempo di una doccia ed
una veloce colazione e via, verso il diving per l’immersione… è
molto tempo che attendo questo momento.. la Haven è una meta che sogno
già da parecchio e che per un motivo o per un altro non ero mai
riuscito a fare..
Comunque, arrivati al diving, trovo già gli altri
intenti a montare le attrezzature e fare i controlli di rito ..mi do
da fare anche io.. preparo il reb controllando il gas nelle bombole
di ossigeno e del diluente, inserisco la zavorra necessaria,
controllo l’elettronica, verifico i bail-out per vedere se sono a
posto e fra una foto fatta dagli amici ed una risata scambiata in
compagnia, mi inizio a vestire con sottomuta muta e pannolone!!!!
(cacchio ma quando la monto stà p-valve???)
..siamo tutti ponti ed il gommone è carico, si
parte!
Pochi minuti di navigazione ci separano dal punto
i immersione, che raggiungiamo in breve.. il gommone viene
assicurato ad uno dei pedagni che segnalano il relitto e noi, spento
il motore, indossiamo il Rebreather (o le bombole x chi era in CA) e
ci tuffiamo in acqua.
Subito avverto un rivolo di acqua fredda che mi
entra dal collo, “accidenti!!!” penso… ma la voglia di scendere
sulla Haven è talmente grossa, che mi dico “chissenefrega!”
Quindi al segnale di pollice in basso preceduto
dall’Ok, tutti giù! ..noto subito che la visibilità non è delle
migliori.. c’è della sospensione.. e mentre compenso l’aria nella
stagna rifletto che tutto sommato grazie al polartech 300 sto
contenendo bene il freddo dovuto all’infiltrazione d’acqua..
..suppongo si tratti del collo messo male, mannaggia a me! ..ma sta
muta ultimamente per un motivo o per l'altro mi fa sempre acqua,
maledetta! ..e nel frattempo “switcho” da Ppo2
0,7 a 1,3…
Comunque mentre ragiono su ste cose, mi trovo sul
primo ponte della nave e da qui, l’argomento “muta” mi passa
completamente dalla testa.. non si vede la nave nel suo insieme,
perché è torbido, ma l’impressione che se ne riceve è di immensità,
di trovarsi di frontead
una cosa enorme!! ..iniziamo subito col visitarne i vari ponti
coperti, penetrando le sale
con molta attenzione.. sono totalmente rapito da ciò che mi
circonda… l’unica cosa che mi distoglie lo sguardo è il cervello che
ogni tanto mi impone di controllare la pressione parziale
dell’ossigeno se è corretta e se i
tre analizzatori traducono dati compatibili fra loro.. poi
vengo attirato da una invitante sala buia, piena di cavi e
tubazioni, che dalla parte opposta presenta una piccola porta, un
passo d’uomo aperto, tanto che si vede filtrare la luce.. gli altri
tornano indietro ed escono dall’ingresso “principale”, io non riesco
a desistere dalla tentazione e proseguo nella penetrazione..
..“tanto li ribecco fuori più avanti”, penso, e così esploro quella
sala e quando mi trovo a passare nel pertugio mi rendo conto che col
reb e le decompressive attaccate è un po’ strettina, ragiono se
togliermi le decompressive, ma nel frattempo con un paio di
movimenti da contorsionista riesco a passare così come sono tutto
“agghindato” con decompressive al fianco.
Una volta fuori guardo verso l’alto e trovo M con
gli altri (suoi allievi) che mi stanno raggiungendo dall’esterno, ma
da una parte un tizio che su una delle decompressive ha stampigliato
il suo nome: “A”, mi chiama per mostrarmi una cosa: un enorme Grongo
all’interno di una tubazione ella nave.. ..ammazza che grosso che
è!!! ..sono contento di vederlo… vale veramente la pena, con lasua testa riempie il diametro del condotto all’interno del
quale si è intanato, è davvero grande!!
La profondità max che raggiungiamo durante
l’immersione è quella del piano di coperta, che si trova a circa 57 metri.. sebbene in CA in
altre occasioni ho eseguito immersioni a profondità praticamente
doppie di questa, col reb, per me è la prima volta a questa quota,
ma mi sento sicuro, l’elettronica è continuamente monitorata e
sembra andare benone, la sofnolime l’ho appena cambiata, quindi il
rischio CO2 è scongiurato.. e poi ho il bail-out bello e sicuro
attaccato addosso, in qualsiasi momento sono in grado di uscire dal
loop e terminare l’immersione in CA respirando dalle bombole di
bail-out che mi saranno perfettamente sufficienti per risalire fino
al gas switch e poi terminare la deco in sicurezza!! Il metodo
mnemonico, che ho ormai impresso a fuoco dentro di me mi
consentirebbe di uscire dall’acqua senza problemi in qualsiasi
momento e il fatto di averlo adoperato abitualmente e continuamente
per moltissime immersioni, lo fa “mio” ! tutto ciò rende la mia
immersione piacevole.. e le varie fasi che si susseguono sono un
piacere! L’elio presente nel diluente del reb rende la mix respirata
a basso livello narcotico e la lucida presenza dei miei riflessi e
del mio pensiero è un fattore che contribuisce a farmi godere
appieno di tutti gli attimi passati in acqua..
Continuiamo a visitare le varie stive e iniziamo
addirittura la risalita all’interno della nave passando da un ponte
all’altro, solo che le scale le sorvoliamo in assetto, invece di
salirle a piedi.. che sensazione…
Ed arriva il momento di staccarsi dalla nave per
avere come riferimento solo la cima di risalita.. come sempre il
tempo è volato e, col reb sulle spalle, è proprio un dispiacere
interrompere l’immersione!!! Nonostante l’acqua nella muta (che
peraltro m’ero pure dimenticato).
Ora la mia testa è concentrata sui fattori “deco”
: velocità di risalita, deep stop, tappe, metodi decompressivo,
strumenti..
Le tappe si susseguono ed i minuti scorrono. A -9
mt sulla cima c’è una lavagnetta con tutti i nomi dei sub immersi e
“C” mi fa cenno di depennare il mio, lo cancello e, edonisticamente,
ci aggiungo vicino “er mejo” ..hahaha..
Ora siamo a -6, switcho a 0,7, chiudo il diluente
e faccio un lavaggio del sacco con O2, da questo momento in poi la
deco è con ossigeno puro.. le pressioni parziali indicate, infatti,
indipendentemente dall’impostazione di 0,7, sono vicine al 1,6 o
poco meno.. ..sono contento la deco in questo momento assume un’aria
“più familiare” ..devo solo, ogni tanto integrare l'O2 nel loop
manualmente..
-6 … -5 …..-4 ….. -3 …. -2….. -1…. Siamo in
superficie!!! E l’acqua nella muta inizia a farsi sentire (tacci
sua!)… vedo molti volti felici dei sub accanto a me.. mi avvicino al
gommone e passo decompressive e pinne al barcaiolo.. in breve sono
sul gommone anche io.. c’è chi si lamenta per a scarsa visibilità,
“boh mi dico, sarà che a me mi piace sempre!!!”
In pochi minuti si svolge la navigazione del
ritorno al porto.. ci attende un lauto pranzo al ristorante, dove
assaggeremo una vera prelibatezza: il maialino sardo!! ..ma questa è
un’altra storia!