Il W.S.E. Sul Relitto Hirondelle

L’appuntamento per il W.S.E. era il 13 Ottobre, Lunedì mattina in Svizzera a Montreaux, località Tour-de-Peilz sul lago Lemano o Lago di Ginevra, l’obiettivo dell’immersione il relitto Hirondelle, una vecchia signora a vapore che dal 10 giugno del 1862 riposa sul fondo del lago.
Il preludio alla bellissima immersione è un viaggio di mille Km da casa mia(Roma, gli altri partendo da Firenze, se ne sono fatti 300 di meno beati loro!!!), ma ne valeva senz’altro la pena!!! Ed il viaggio, tutto sommato, in piacevole compagnia è passato anche velocemente.

La Domenica sera, ritrovo presso l’hotel dove pernottavamo, check in di tutti i componenti del team e cena caratteristica in barca con i padroni di casa, i fantastici Pascal e Denise, che partecipano con noi alla pianificazione degli ultimi dettagli del tuffo, dandoci preziose indicazioni sulla posizione del relitto e condizioni dell’ambiente che troveremo, poi tutti a nanna, per essere ben riposati e pronti per il giorno dopo.

Ore 10.00 di lunedì mattina, sulla banchina del porticciolo il Team è inizia a montare le attrezzature per l’immersione, il titolare del diving, Olivier Renaud, intanto prepara il gommone… quando tutto è pronto ci riuniamo negli accoglienti locali del Diving, per un Briefing dettagliato, durante il quale Olivier ci spiega che, per la discesa metterà un pedagno a fianco del relitto nella zona di prua, quella meno profonda, a circa -45 m e che dovremo seguire scrupolosamente la sagola gialla che ci condurrà sul fondo, perché, come ci spiega lui stesso, benché la visibilità sul relitto sarà buona, attraverseremo un tratto di acqua intermedia con visibilità prossima allo zero.

Finalmente siamo sul gommone con tutte le attrezzature a bordo, il 115Cv fuoribordo romba ed inizia la planata sul lago piatto. Durante la navigazione di circa 20 minuti che ci separa dal punto d’immersione abbiamo modo di osservare le pronipoti del relitto che visiteremo, imbarcazioni passeggeri dalla forma pressoché identica all’Hirondelle che ci navigano a fianco trasportando il loro carico di passeggeri..

Ore 12.30 Olivier ferma il gommone e getta il pedagno.. siamo sul punto esatto!
La squadra indossa i bibo 12+12 e uno alla volta si entra in acqua, le stage ce le passano dal gommone.. quando siamo tutti a accanto al pedagno di rito sono controlli pre-immersione da fare a galla: dispiegamento frusta lunga, controllo degli erogatori, verifica dei gas… lampade accese e all’ok tutti giù, i primi metri scorrono veloci e con l’acqua piuttosto pulita, il Team di 5 è composto da due squadre, una da due sub e l’altra di tre, dove ci sono anche io, i due che ci precedono sono due o tre metri al di sotto di noi, nei primi metri li vedo benissimo, chissà a che quota è il torbido che diceva Olivier, mi passa per la testa… -21 segna lo strumento e vedo sparire le sagome dei due sotto di noi come inghiottite nel nulla… proseguiamo la discesa e li vedrò riapparire dal nulla verso i -35 dove la visibilità migliora nettamente. Si scende nel buio adesso.. dopo poco il relitto è di fronte a noi!! Una Bottatrice ci indica la strada.. il relitto è li.
Nel nero assoluto del fondo del lago squarciato dai fasci delle potenti HID l’Hirondelle assume un’aria magica… è conservato molto bene, probabilmente a motivo del freddo delle acque dolci del lago, si rimane letteralmente affascinati dalla manifattura in legno, opera di maestri d’ascia d’altri tempi..
la squadra è tutta sul fondo, ci sfareggiamo l’ok con il roteare delle lampade e l'esplorazione di questo gioiello delle acque dolci ha inizio! dopo qualche istante il rintocco della campana richiama la nostra attenzione, è Max che, con il suo classico sorriso che si intravede dietro il secondo stadio dell’erogatore, non resiste al richiamo del dare voce alla riproduzione di quella che era l’originale ormai sostituita al suo posto..
iniziamo a percorrere il relitto longitudinalmente verso la poppa che giace alla quota dei -58 metri semidistrutta dall’impatto ed in parte insabbiata. Bellissime sono le cabine con le vetrate ormai aperte e il tetto di legno scuro.. affascinanti i leveraggi della trasmissione e l’alloggiamento della ruota a pale.. poi il fumaiolo ormai piegato in due..
lo strumento segna – 60, un’occhiata alle strutture fracassate della poppa ed inizia il percorso a ritroso verso la prua, costeggiamo il relitto dalla parte della murata di dritta.. ogni metro del legno con cuoi è fatta l’Hirondelle presenta un fascino indescrivibile, ecco di nuovo il disegno della grande ruota di dritta ben visibile in quella che era la sua sede. Ora attraversiamo lo scafo longitudinalmente e proseguiamo sul lato di sinistra fino ad arrivare ai preziosi intarsi della prua, è magnifica!!!! Le mani scorrono su quei disegni in rilievo sul legno.. gli occhi rubano immagini da imprimere indelebilmente nella testa.. non sembra averne mai troppi di questi ricordi, di queste immagini.. attraverso la prua passando davanti al “tagliamare” nell’intento di avere una visione d’insieme dell’Hirondelle vista da davanti, ma è troppo buio, nonostante le potenti lampade riesco a vedere nettamente solo parte prodiera che esce dal nero tutt'intorno, sembra un'immagine sospesa nel nulla.. è ben visibile il colore dl legno e ho l’impressione di vederla navigare sott’acqua verso di me.. chiudo gli occhi un istante e la vedo solcare le stesse acque ma dalla parte al di sopra della superficie, dove, riaprendo gli occhi ed osservando i dati degli strumenti, è ora di ritornare… un’ultima occhiata alla bellissima Hirondelle, uno sguardo d’intesa con gli altri ragazzi e si inizia la lenta risalita.. come precedentemente stabilito seguiremo il fondale che, molto vicino alla costa risale piuttosto rapidamente verso la superficie. Ora nella testa le immagini ormai impresse del relitto vengono sottotitolate dai calcoli della deco da fare.. non sarà un freddo computer a stabilire tempi e quote delle nostre soste, ma il sistema mnemonico UTR che ci permetterà di svolgere la nostra desaturazione secondo una dolce curva demarcata dai cambi gas e dalle soste alle varie quote stabilite. Ma siamo ancora nella parte iniziale della risalita e l’acqua trasparente del fondo torna ad essere progressivamente la coltre torbida che faceva da tappo alla luce e che rendeva il fondale così buio, mano mano diventa sempre peggio, al di sopra dei -30 la visibilità è davvero scarsa e risulta impegnativo persino il controllare gli strumenti. Siamo al deep stop dei -24 e non si vede a un palmo dal naso, impossibile solo pensare di mantenere il contatto visivo coi compagni d’immersione, anche se sono li alla distanza di un braccio, non li posso vedere, intanto inizio ad aprire la stage del Nitrox 50, controllo l’efficienza dell’rogatore e mi porto ai -21, il Trimix di fondo lascia il posto al Nitrox 50. Durante la sosta è impossibile mantenere dei riferimenti visivi, il colore dell’acqua è identico a quello del fango sul fondo e gli strumenti sono visibili solo incollandoli alla maschera con la lampada appiccicata sul quadrante. Opto per il rimanere in assetto ma con la mano a contatto di un sasso (o quel che era non lo so!) trovato sul fondale che mi permette di trascorrere il tempo della tappa senza cambiare quota per errore.. si risale di tre metri, -18, e si iniziano a riconoscere nuovamente i bagliori delle lampade degli altri… mano mano che si risale l’acqua si schiarisce ed il contatto col resto della squadra è interamente ripristinato, tutti sono li nel raggio di pochissimi metri e prima sembravano spariti..
nella fascia più prossima alla superficie e specialmente a quota -6 dove siamo ormai con l’ossigeno in bocca, risulta divertente girovagare a curiosare fra i gusci delle conchiglie cosparsi sul fondo.. ce n’è qualcuno anche piuttosto grande e i resti di un gambero sono oggetto di gioco per i buontemponi del gruppo, infatti c’è chi si mette una chela incastrata nell’elastico della maschera e fa le boccacce!!! In fondo nel cuore siamo tutti dei bambini cresciuti hehehehe….
Siamo ormai, in superficie, il gommone è sempre stato sopra di noi osservando le nostre bolle. Tutto ok? ci domandano con un gesto e la risposta è ok all’unisono! Siamo davvero contenti una bella immersione su un relitto molto particolare! Ora dal gommone ci assistono a salpare le stage ed i gruppi, che svestiamo ancora dentro l‘acqua.. il 115 cv va in moto e si salpa l’ancora, una veloce planata verso il porto e fra lo scatto di una fotografia e l’altra, fatte dalla simpaticissima Denise, sorseggiamo un delizioso tè caldo aromatizzato alla cannella e sgranocchiamo due biscotti offertici dai padroni di casa.
Al Diving è d'obbligo la maglietta con la rappresentazione dell'Hirondelle per tutti!!!!

Copertina Sub
l'articolo pubblicato su "SUB"


I componenti del team per questa immersione:
– Massimo Barnini
– Sabrina Cattaneo
– Milco Bargagna
– Marcello Bussotti
– Rolando Di Giorgio

Le attrezzature
- Mix di fondo 21/40 - bibo 12+12
- 1° Deco EAN 50 - S80
- 2° Deco OXGEN - S40
- Ridondanza EAN 50 - S80

 

Rol, Milco ..e le stage..

Olivier sul gommone

Olivier prepara il gommone

Il Team Pronto a partire

pronti a partire

Rientro in Porto

sbarco al ritono

W.S.E.

Max, Marcello, Rol, Sabrina, Milco

W.S.E.

World Submarine Exploration