Indietro4 e 6 Marzo 2011 : Grotta Parolini (Cogol dei Siori)

Parolini

Situate nella valle del Brenta, in comune di Valstagna, le sorgenti dell’Oliero sono gli scarichi idrici più importanti del massiccio carsico dei Sette Comuni e le più grandi sorgenti valchiusane d’Europa. Le grotte attualmente aperte al pubblico sono quattro: dalle due più in basso scaturisce il fiume Oliero, mentre i due “covoli” superiori, antichi sbocchi delle medesime sorgenti, sono ora asciutti.
Una delle due grotte da cui sgorga il fiume Oliero, chiamato ‘Covol dei Siori’ o Grotta Parolini, prende il nome dal famoso botanico Alberto Parolini che lo rese accessibile al pubblico dal 1832.

Nello stesso anno in cui il Parolini esplorò la grotta, vi introdusse – portandolo da Postumia (Slovenia) – il Proteus Anguinus, anfibio cavernicolo molto lento e cieco, lungo circa 15 cm., di color rosa e provvisto permanentemente di branchie. Per oltre un secolo e mezzo si pensò che l’esperimento fosse fallito, e lo stesso Brentari scrisse che morirono. Invece, nel 1965, il Gruppo Speleo-idrologico Friulano ne individuò alcuni esemplari nei tratti sotterranei sia del Covol dei Siori che in quello dei Veci, avvistamenti poi ripetuti periodicamente da molti speleosub.

04 Marzo 2011

Le operazioni di Carontaggio attrezzatura dalla riva di accesso con le macchine, precede l'immersione e ci da il tempo di gustare il miglioramento meteo in atto..

Team in Gotta: Massimo Barnini, Rolando Di Giorgio, Milco Bargagna, Alessandro Cherubini

Una volta pronti con le attrezzature all'ingresso della grotta, effettuiamo il briefing preimmersione ed iniziamo la preparazione dei rebreather e ad indossare le mute stagne.

C'è necessità di installare una sagola dove poter fissare scooter e stage all'interno della grotta, dove l'acqua è ancora bassa, perché c'è una discreta corrente.

Ci siamo, all'interno della grotta abbiamo clippato le stage di Bail-Out e dopo aver fatto i classici controlli preimmersione prendiamo gli scooter e avanzando verso il pozzo di ingresso ci immergiamo fino alla profondità di circa 9/10 metri, qui fissiamo la stage di ossigeno e controlliamo la tenuta della sagola guida. Tutto è ok, diamo potenza agli scooter ed iniziamo il percorso verso il laminatoio. La visibilità non è ottima, ma neanche malaccio, ci sono buoni 7/8 metri di campo visivo; la corrente nei passaggi più stretti si fa sentire, ma con gli Zeuxo riusciamo agevolmente a contrastare il flusso ed avanzare senza problemi.

superato il laminatoio procediamo verso una "stanza" più ampia, da dove poi la quota inizia a scendere. Ce la prendiamo comoda, avanziamo lentamente godendoci l'interno della grotta e in mezz'ora a circa 400/450 m dall'ingresso siamo alla profondità max di 54 m nei pressi della sella, dove poi il fondo inizia a risalire. Per oggi abbiamo stabilito di fermarci qui: il bail-out che ci siamo portati appresso non sarebbe sufficiente per proseguire oltre.

In questo tratto di grotta è stato più volte avvistato il Proteo, quindi controllo nei dintorni e cerco di individuarne uno.. ma non lo vedo.. comunque si inizia a tornare indietro ed è sufficiente lasciarsi trasportare dalla corrente a scooter spenti per percorrere a ritroso il percorso. Ovviamente sono d'obbligo le tappe deco settando opportunamente la pPO2 dei Reb per poter smaltire l'inerte accumulato, ma per noi l'ambiente "grotta" è fantastico e quindi approfittiamo delle soste obbligate per osservare, immagazzinare momenti e ambienti di questa cavità!

Ripercorrere il laminatoio in senso inverso, trascinati dalla corrente è quasi un bel gioco: si visualizza il passaggio, ci si avvicina, prende la mira e ci si infila nella strettoia.. dopo 80 minuti siamo di nuovo in superficie.

Rolando Di GiorgioRolando Di Giorgio & Massimo BarniniRolando Di Giorgio

Rolando Di GiorgioMassimo BarniniMassimo Barnini

Rolando Di Giorgio & HammerHeadRolando Di Giorgio & HammerHeadRolando Di Giorgio & HammerHead

Milco BargagnaAlessandro CherubiniProfilo Immersione



06 Marzo 2011

Ancora con le emozioni dell'immersione all'Elefante Bianco nella testa, siamo di nuovo alla Parolini per un'altro tuffo con la speranza di incontrare il fossile vivente: il PROTEO!

Questa volta a immergerci siamo in due squadre. La Squadra 1 si fermerà prima della sella e la Squadra 2 proseguirà fino alla sella nei pressi di dove il fondale comincia a risalire.

SQUADRA 1: Massimo Barnini, Spartaco del Buono, Marco Valenti

SQUADRA 2: Milco Bargagna, Rolando Di Giorgio

Come la volta scorsa installiamo una sagola per il deposito degli scooter e delle stage all'interno della grotta. Una volta indossate mute e rebreather, ognuno all'interno della propria squadra, esegue il controllo preimmersione, il bubble check ed il deposito della stage con ossigeno sul fondo del pozzo di ingresso.

Quando Milco ed io siamo pronti, si parte con una velocità un pò più sostenuta della volta scorsa.. infatti dopo poco incrociamo e superiamo la Squadra 1 che era partita poco prima di noi. Oltrepassiamo il laminatoio e giungiamo alla stanza più ampia, dove incrociamo altri due sub entrati in grotta prima del nostro arrivo; proseguiamo oltre.. siamo di nuovo nella zona dove il fondale degrada ed al 20° minuto siamo a -54 nella parte fonda. Proseguiamo qualche altro metro fino a risalire a circa -40, poi iniziamo il ritorno.

Nel viaggio di ritorno optiamo per una deco più prudente, tenendo conto che il giorno prima abbiamo fatto un'immersione a -106, quindi ce la prendiamo piuttosto comoda e veniamo premiati con la comparsa di un bellissimo esemplare di Proteo!!! ..peccato non aver avuto una macchinetta fotografica... comunque dedichiamo qualche minuto a questo sorprendente esserino bianco/rosato che si muove sinuosamente fra le rocce posate sul fondo. la risalita prosegue fino all'82° minuto quando mettiamo la testa fuori dall'acqua.

Proteo     Profilo Immersione

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